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Oggi è il 50° Earth Day, giornata mondiale della Terra, in un periodo segnato dalla speranza e dall’impegno per ricominciare da una crisi derivata dalla pandemia covid19. Cosa imparare da questi giorni, soprattutto cosa ci dice la Terra.

Immaginiamo nuovi stili di vita sostenibili a cominciare da se stessi, resilienza e caparbietà, capacità che da sempre caratterizzano l’agricoltore che pone la Terra al centro della vita. La Natura insegna che le cose proseguono anche quando tutto il resto è fermo. La primavera ci rende consapevoli che le piante hanno linfa che inizia a muovere le prime foglie e i primi grappoli rivolti al cielo. La Terra, il terzo pianeta del sistema solare su cui viviamo, è il termine che deriva dal latino globum, globo terracqueo in cui si svolge la vita dell’uomo, dei vegetali e degli animali, sinonimo di campagna, di agricoltura, di terreno coltivabile, tanto decantata nei testi da filosofi, scrittori, scienziati, astronomi.

Se si chiede ad un agricoltore cos’è la Terra ti risponde che è sinonimo di patrimonio a cielo aperto. Sono le radici profonde che legano il vignaiolo a cercare nella Terra la forza vitale. In primis c’è la Terra, il vignaiolo coraggioso la custodisce senza voler molto in cambio se non la sua salute e i frutti sani che riesce a regalarci. È il legame, il terreno sopra cui stare con le scarpe sporche di fango quando si tagliano i rami secchi, il terroir che distingue le tipologie, le diverse zone di coltivazione. Con sguardo visionario saremo propensi all’accoglienza, pronti a raccontare la nostra storia e le tradizioni del territorio attraverso l’enoturismo come abbiamo già fatto, siamo in attesa di ricominciare. Noi siamo Vignaioli senza compromessi che cerchiamo di produrre vini con carattere somiglianti ai nostri, senza l’utilizzo di additivi, nati dall’amore per il nostro lavoro e per la Terra. Il cambiamento climatico in atto con l’innalzamento delle temperature, la siccità, le piogge abbondanti concentrate in poche ore, l’irraggiamento solare violento ci spingono a tecniche biologiche attente per tutelare i vitigni e le nostre vigne. La ricerca di nuovi progetti, di ritmi, di comunicazione e la grande voglia di creatività invogliano a ripartire.

Nessuna moda o politica di marketing, solo la ferma convinzione che sia necessario restituire alla Terra quello che l’uomo le ha sottratto.